Fra
poco le vacanze saranno finite. In giro si vedono vetrine e scaffali colmi di
zaini colorati, astucci, diari e pile di libri che presto diverranno compagni
di avventura di molti ragazzi. E si trovano due tipologie di studenti prossimi: quelli felici di tornare a scuola e
riprendere la loro quotidianità e quelli timorosi di dover affrontare, insieme
alle proprie famiglie, un rinnovato periodo di fatica, stress e forte tensione.
Due facce della stessa medaglia, di un percorso comune a
tutti i ragazzi in età scolare, che può dar vita a notevoli differenze di
risultati, a seconda di come viene vissuto il rapporto con lo studio, la
scuola, gli insegnanti, e di conseguenza con la famiglia.
Un buon rapporto con lo studio nasce dalla mente: innanzitutto, per migliorare la qualità del tuo studio
occorre eliminare tutte quelle abitudini legate ad un atteggiamento
mentale errato che ti costringono a faticare inutilmente.
Se sei alla guida di una Ferrari ma non sai guidare non andrai
molto lontano. Ugualmente, se possiedi una buona tecnica di studio ma un atteggiamento
mentale errato, la tecnica da sola non ti servirà a molto.
Molti studenti dicono: "sono negato per la matematica",
"quella materia è troppo difficile per me", "non ho
memoria", "non ho capacità di concentrazione". Tuttavia, è vero
che nessuno nasce "negato" per la matematica o
"incapace" in qualche cosa oppure "senza memoria".
Capita invece che durante l'arco della vita scolastica si
accumulano una serie di esperienze negative che ci portano a
sviluppare questo tipo di credenze e di convinzioni, che noi confondiamo con la
realtà e che, per fortuna possiamo correggere, se lo vuoi.
articolo tratto dalla rivista "Quello che c'è" di agosto 2014
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