lunedì 4 maggio 2015

Come eliminare l'ansia da interrogazione

Interrogazioni senza ansia, si può

Oggi si interroga! Quante volte questa frase ci ha provocato ansia, frustrazione, paura? Mentre l’insegnante scorre l’elenco dei nomi sul registro si possono verificare crisi di apnea, scongiuri vari e preghiere disperate. Se il nome pronunciato è quello di un nostro compagno di classe…..respiro di sollievo, altrimenti forza e coraggio, tocca a noi! Come possiamo affrontare un’interrogazione al meglio? Un buon risultato non può prescindere dall’aver studiato. Per cui, la prima regola da rispettare è proprio questa: studiare. 

Ci siamo soffermati altre volte sui vari approcci da tenere per studiare bene e con metodo. Oggi daremo importanza a come poter riuscire bene in una interrogazione, visto che non sempre durante le verifiche orali si riesce a dare il massimo e ottenere il risultato che ci aspettiamo.

Consiglio spesso ai ragazzi di sorridere nonostante la tensione, di tenere la testa alta e le spalle rilassate; tutto ciò aiuta a sentirsi e ad apparire più sicuri. Un po’ di “sana paura” è accettabile, anzi ci permette di affinare l’ascolto e comprendere bene la domanda fatta dall’insegnante. Prima di rispondere è opportuno un momento di raccolta delle idee, per organizzare al meglio l’esposizione, soprattutto in caso di domande aperte e di ampio respiro, dove è importante avere uno schema mentale da seguire per evitare di dimenticare gli aspetti principali dell’argomento. Se a casa ci siamo ben allenati all’esposizione orale, il discorso appare fluido e scorrevole e la nostra sicurezza interiore aumenta. E in caso contrario…cosa fare? Può succedere che non sappiamo effettivamente rispondere ad una domanda. Forse perché formulata in maniera complessa, che richiede un momento di comprensione in più prima di iniziare a rispondere, o forse perché riferita ad un argomento che non abbiamo studiato o capito bene. 

Nel primo caso, un argomento correlato potrebbe essere di stimolo a farci ricordare qualcosa ed iniziare a rispondere, altrimenti meglio essere sinceri e confessare che su quella domanda non siamo sufficientemente preparati. Ammettere una mancanza talvolta è la strada migliore per arrivare ad essere più pronti all’interrogazione successiva, consapevoli che questa volta qualcosa non ha funzionato e va apportato un miglioramento. Sconfiggere l’ansia è possibile con una buona preparazione e con una buona conoscenza di se stessi. 


articolo tratto dal mensile "Quello che c'è", rivista della Valdinievole - num. maggio 2015

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